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Carlo Tagliabue - Biografia




Carlo, figlio di Mario Tagliabue e di Luigia Bonfanti, nasce nel 1923 a Milano nel quartiere di Porta Garibaldi. Sin da bambino l'attrazione per colori, pennelli e matite lo portano a cimentarsi con disegno e pittura, mettendo in risalto le sue spiccate capacità artistiche. A sette anni prende parte a un concorso bandito da La Rinascente per gli studenti delle scuole elementari del Regno d'Italia: Non viene pero' ammesso alla finale, in quanto l'opera dipinta, per abilita' e sicurezza di realizzazione rispetto alla giovane eta' dell'artista, genera il dubbio di non essere autentico. Nella sua adolescenza lo si ritrova spesso per le vie della sua amata Milano per ritrarne gli angoli piu' suggestivi: una passione, quella per il capoluogo lombardo, che lo accompagnerà per tutta la vita.

Tagliabue non solo dipinge e disegna con tensione perfettiva sin dai verdi anni della sua vita, ma da questi inizia seriamente a studiare pittura nel pieno fervore di ripresa e rinnovamento che percorre Milano in quegli anni tormentati del 1935 - 1940. Diviene così apprezzato allievo alla scuola superiore d'arte del Castello Sforzesco e dell'Accademia di Brera dove, pur giovane, gli vengono affidati gli studenti di un corso di esercitazioni di copia dal vero. Gli sono appassionati maestri il Graziani e il Piantani che ne stimolano a fondo la creatività interiore e le molteplici risorse espressive. La guerra lo coglie nel fiore degli inizi. Vien fatto prigioniero, ma l'angoscia della cattura, la tristezza della cattività, le sofferenze dell'indigenza e il dolore dei bombardamenti, si placano in un prodigioso dipingere tutto ciò che lo circonda e imprimendo alle sue tavole l'intenso desiderio della pace.

Dopo la guerra Tagliabue abbina alla passione per la pittura anche l'attivita' orafa, da sempre tradizione di famiglia, dedicandosi ad essa con vocazione, dedizione e personalissima sensibilità che si traducono in creazoni di notevole valore artistico. Dopo un periodo di riflessione di quasi vent'anni nel novembre 1975 Tagliabue si ripresenta al pubblico con i suoi dipinti, in un'esposizione presso la Galleria Bolzani a Milano. Il successo in città e' immediato.

La sua Bottega Orafa di Foro Buonaparte 67 si afferma negli anni come significativo punto d'incontro per gli amanti dell'arte e la risonanza di Tagliabue pittore e orafo varca i confini italiani. Negli anni settanta il Sovrintendente al Teatro alla Scala di Milano porta in omaggio al Bolshoi di Mosca un portagioie in argento dove l'artista aveva riprodotto a bulino la facciata del teatro milanese, mentre nei primi anni ottanta un critico d'arte e un importatore giapponesi gli organizzano una serie di mostre nelle più importanti città del Sol Levante, in cui vengono esposti oggetti e disegni d'arte orafa, dipinti olio su tela, olio su tavola, disegni vari. Anni dopo i responsabili delle Japan Airlines, visti alcuni gioielli raffiguranti fiori, chiedono a Tagliabue di realizzare sei differenti serie di etichette con i suoi fiori-gioiello per bottiglie di vino italiano commercializzate dalla compagnia aerea. Nel mese di maggio del 1985 il Comune di Milano, in occasione dei cinquant'anni che l'artista ha dedicato alla pittura, propone Carlo Tagliabue in una importante mostra al Palazzo ex Arengario di piazza Duomo: un'esposizione antologica dove sono presentate al visitatore circa 200 opere, dal periodo prebellico al 1985. Unanimi sono i consensi di critica e pubblico. Negli anni successivi alcuni dipinti di piccolo e grande formato partecipano a concorsi organizzati da vari enti e associazioni: dove vengono presentati, i dipinti di Tagliabue o vincono il premio di categoria o ricevono una menzione d'onore.

Tra i molteplici interessi di Tagliabue, ampio spazio ha occupato anche la passione per il ferromodellismo. Negli anni realizza nella casa di campagna un plastico ferroviario Märklin scala HO di quasi cinquanta metri quadri. I responsabili della rivista Märklin Magazine, venuti a conoscenza dell'imponente lavoro di Tagliabue e delle innovative soluzioni tecniche adottate si prenotano per una visita. L'imponente documentazione accumulata, consentirà loro di avere ampio materiale per dedicare al plastico numerose pagine della rivista.

L'artista serenamente si spegne nella sua Milano la Vigilia di Natale del 2009 con accanto la sempre presente moglie Carla, il figlio, la nuora e i nipoti. Poco dopo la sua scomparsa, gli amici allestiscono negli spazi del teatro Manzoni di Milano una mostra commemorativa.


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